Gli ultimi 5 anni hanno visto l’esplosione dell’e-commerce e un forte aumento del trasferimento dei consumi dal fisico al virtuale. Sono sorti nel periodo centinaia di migliaia di shop elettronici, più o meno performanti, e l’ultimo periodo di pandemia ha accentuato ulteriormente la tendenza degli anni precedenti.
L’accesso al mercato online è stato per molto tempo problematico per via dell’esigenza di rivolgersi a programmatori o esperti informatici per creare siti soddisfacenti (o per lo meno dal funzionamento corretto) e per la loro gestione successiva. La nascita delle piattaforme c.d. Saas (Software-as-a-Service) introdotte nell’ultimo periodo, ha risolto tale problema. Si tratta infatti di servizi Cloud che forniscono un servizio decentrato di utilizzo di una piattaforma di vendita, aggiornata e pagabile periodicamente, di relativamente facile programmazione ed ampia personalizzazione, che ha convinto molte Aziende ad accedere al Mercato elettronico. Meno barriere all’ingresso significano una grande apertura per chiunque ad accedere a una nuova forma di attività ma, di converso, comportano un aumento esponenziale della concorrenza e dei costi per emergere.
Risulta dai dati di diverse Società di analisi come la spesa del commerciante per comunicazione e promozione sia aumentata di diversi punti percentuali con un ristagno dei profitti (se non una riduzione) dovuto alla competizione su prezzi e servizi creata dall’affollamento. Ai singoli siti di e-commerce si aggiungano le offerte dei grandi Marketplace e sarà molto facile capire come la concorrenza non sia solo più un fatto di prodotto o prezzo.
Le richieste e le aspettative dei Clienti crescono in varie direzioni, dalla disponibilità e ricezione dei prodotti in tempi ridotti a processi di acquisto e gestione più facili da padroneggiare, alla sicurezza nella qualità dei prodotti acquistati e nelle procedure di pagamento. Cambiano i gusti degli acquirenti nella scelta delle modalità di presentazione dei prodotti (vendite video e Livestream shopping in primis), nella disponibilità del tracciamento delle spedizioni, dei servizi post-vendita sempre più personalizzati e adeguati.
Tutto questo costa tantissimo ma deve venire messo in conto da chi vuole crescere e fidelizzare una potenziale clientela sempre più vasta ed esigente. Costi elevati per strutture e professionalità estremamente skillate (altrettanto costose) perché la competizione richiede armi e strategie che coinvolgono aspetti del servizio prima sottovalutati ma ora essenziali.
Parliamo della SCV, Supply chain visibility, la conoscenza della catena di approvvigionamento e consegna, che vede solo il 21% degli Attori interessati in grado di conoscerla e padroneggiarla (dati Gartner). La catena logistica coinvolge i Fornitori, i Magazzini di stoccaggio, i Corrieri e le attività connesse: richiede una raccolta sistematica dei dati creati dall’attività e la loro elaborazione in tempo reale per migliorare il servizio e prendere decisioni strategiche.
Per chi opera nel settore non è stupefacente scoprire che il 75% degli Operatori dell’e-commerce ha subito interruzioni gravi nella catena di approvvigionamento nei periodi della crisi Covid e che non ha ancora risolto completamente tali carenze. I motivi sono vari ma principalmente riferibili a:
Tutto questo viene generalmente causato da una carenza di sistemi informatici adeguati al nuovo standard richiesto dal Mercato: le infrastrutture IT dovrebbero venire aggiornate ai nuovi touch point di raccolta dati ed alle esigenze di elaborazione e messa a disposizione degli Operatori in tempi e modalità adeguati.
Tutte queste carenze (o mancato sviluppo di opportunità, secondo i punti di vista), potrebbero venire eliminate con l’adozione di un adeguata strategia di SCV che rappresenti e monitori cosa sta succedendo a monte e valle della catena di approvvigionamento condividendo contemporaneamente tali informazioni alla platea di Soggetti interessati, dentro l’Azienda e fuori. Secondo Gartner ancora oggi più del 50% delle Aziende non ha intrapreso alcuna attività di aggiornamento della propria gestione verso una trasformazione digitale della propria logistica, per motivi vari di costi ed inadeguatezza della visione aziendale.
Se il secondo aspetto non è trasformabile se non a costo di una rivoluzione nel management aziendale e negli stakeholders, il primo scoglio di una trasformazione digitale potrebbe venire risolto delegando la supply chain ad Operatori esterni dotati degli strumenti adeguati.
Aziende di logistica integrata come Fiodor Omnichannel, dispongono degli strumenti IT adeguati e del know how per affiancare il Cliente nella trasformazione e modernizzazione delle strutture. L’analisi dei flussi in entrata ed uscita, la giacenza totale e media degli stock in magazzino, le preferenze dei Clienti e le strategie per orientarle secondo i dati delle disponibilità di prodotto sono attività che un moderno servizio di Logistica in outsourcing deve essere in grado di dare. Le caratteristiche del servizio di Fiodor Omnichannel sono l’estrema personalizzazione e configurazione del supporto al Cliente, non omologato o inserito in flussi anonimi di dati. Il futuro di questo servizio sarà proprio l’avere un fornitore di servizi che possa venir parificato all’attività delle strutture interne, con la stessa competenza e interesse al business dell’Azienda.
La logistica del futuro: SCV e logistica in outsourcing made to mesure.